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Giovanni Battista De La Salle

STORIA ALTERNATIVA 2
LA STORIA ALTERNATIVA*:
GIOVANNI BATTISTA DE LA SALLE (1651-1719)
LA SCUOLA: EDUCATRICE FONDAMENTALE DEI GIOVANI
LA LEGGE E LO SPIRITO



- Giovanni Battista, primo di dieci fratelli, nacque a Reims da famiglia nobile. Trascorse un'infanzia del tutto comune a quella dei suoi coetanei con diligenza e ordine. Il giovane però aveva già scelto la sua strada: voleva essere religioso.
            - Scelse per confessore Nicola RolIand, e a quel giovane sacerdote, caritatevole, affidò l'animo suo fino al sacerdozio nel 1678.
            - Fu subito assegnato al ministero, ma quasi subito L'arcivescovo di Reims gli affidò la fondazione di scuole parrocchiali per bambini poveri nella sua città natale. fondò quindi una scuola gratuita per i poveri e nel 1684 fondò la Congregazione dei Fratelli delle scuole cristiane, e cominciò ad aprire scuole professionali,
 scuole domenicali e istituti per ragazzi di strada. Un anno, durante un inverno particolarmente rigido, distribuì i suoi averi ai poveri.
            - La Congregazione nacque perché si accorse che quello che mancava di più ai ragazzi erano dei maestri validi. De La Salle pensò che quella del maestro dovesse essere una missione, e che gli educatori si dovessero dedicare esclusivamente ai propri studenti. Ideò quindi un nuovo tipo di insegnante, un docente che prende i voti, cioè rinuncia a sposarsi e a formare una sua famiglia. Si mise quindi alla ricerca di giovani maestri, ai quali propose una forma di vita consacrata a Dio, pur rimanendo questi laici.
            - Ebbe dure prove: abbandono di fratelli, mancanza di mezzi, ma con aspre penitenze e una illimitata confidenza nella SS. Vergine sotto il cui patrocinio aveva posta la sua Congregazione, superò ogni difficoltà. Sia nelle prosperità come nelle avversità soleva dire: « Dio sia benedetto ». E consapevole che i più grandi disegni di Dio su di un'anima non si compiono che per mezzo della croce, perseverò nel bene e con gran tenacia difese l'opera sua, resistendo alle prove del maligno.
            - Il Signore premiò largamente il suo fedele servo, poiché il 9 aprile del 1719 quando lo chiamò a sé, la sua istituzione contava già 40 case, 274 fratelli. 
Siracide 51,23
Avvicinatevi, voi che siete senza istruzione, prendete dimora nella mia scuola.
 
1Timoteo 1,8
Certo, noi sappiamo che la legge è buona, se uno ne usa legalmente...
Romani 2,13
Perché non coloro che ascoltano la legge sono giusti davanti a Dio, ma quelli che mettono in pratica la legge saranno giustificati.
1Corinzi 2,10
Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito; lo Spirito infatti scruta ogni cosa, anche le profondità di Dio.
Giovanni 6,63
È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che vi ho dette sono spirito e vita.
Giovanni 14,17
lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché egli dimora presso di voi e sarà in voi.
Atti 8,18.19
Simone, vedendo che lo Spirito veniva conferito con l'imposizione delle mani degli apostoli, offrì loro del denaro dicendo: «Date anche a me questo potere perché a chiunque io imponga le mani, egli riceva lo Spirito Santo».
Romani 13,10
...pieno compimento della legge è l'amore.

*La Parola di Dio non si risolve in astrattismi fideistici inconcludenti; né nella vaghezza dell'approssimazione; e neppure nelle lotte ecclesiali che ripetono le divisioni del Secolo; e neanche nell'arte, per quanto alto possa esserne il livello, perché la Parola ha una valenza morale, non estetica. La Parola non è soggetta alla moda, né al senso comune, neppure ai piaceri psicologici o intelletivi, o della carne; non ha bisogno di un palcoscenico, né della politica, né dei sindacati, dei dei ricchi e neppure dei poveri... La Parola semplicemente "E'" e non può non essere: tocca all'uomo conoscerla, innanzi tutto, poi decidere se seguirla o ignorarla. Sì perché la Bibbia ci insegna a vivere, non solo per una promessa escatologica di un paradiso lontano, ma già in questa dimensione che è il nostro quotidiano, se vivere in un inferno o cominciare a provare la gioia e la serenità di cui essa solo è garante.


 
 
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