Francesco di sales - Studi, musica e cultura

Vai ai contenuti

Menu principale:

Francesco di sales

STORIA ALTERNATIVA 1
LA STORIA ALTERNATIVA*: SAN FRANCESCO DI SALES (1567-1622)
LA COMUNITA' CRISTIANA CHE IMMAGINO IO


IL SANTO DOTTORE E VESCOVO

- Laureato in giurisprudenza, diventa sacerdote nel 1593
 
- Predicatore non solo dal pulpito, ma lui stesso affiggeva manifesti e pubblicazioni che faceva scivolare sotto gli usci delle case.
 
Matteo 28,19

Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo...

Marco 16,15

Gesù disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura.

Luca 10,3

Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi...
 
 
- Mai usò la polemica e lo scontro,
preferì portare avanti la sua battaglia per l’ortodossia con il metodo della carità e del dialogo.
 
1Timoteo 1, 3-4
Partendo per la Macedonia, ti raccomandai di rimanere in Efeso, perché tu invitassi alcuni a non insegnare dottrine diverse  e a non badare più a favole e a genealogie interminabili, che servono più a vane discussioni che al disegno divino manifestato nella fede. Il fine di questo richiamo è però la carità, che sgorga da un cuore puro, da una buona coscienza e da una fede sincera.
 
1Corinzi, 13, 4-7
La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.
 

Colossesi 3,15

E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo. E siate riconoscenti!

 
 
- L’11 dicembre 1622 a Lione ebbe l’ultimo colloquio con la sua penitente e qui morì per un attacco di apoplessia il 28 dello stesso mese nella stanzetta del cappellano delle Suore della Visitazione presso il monastero.
 
- Il suo costante pensiero era stato rivolto inoltre alla condizione dei laici, preoccupato di sviluppare una predicazione e un modello di vita cristiana alla portata anche delle persone comuni, immerse nella difficile vita quotidiana.
 
1Corinzi, 12, 4-7
 Vi sono poi diversità di carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversità di ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diversità di operazioni, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. E a ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per l'utilità comune.
 

Romani 12,4

Poiché, come in un solo corpo abbiamo molte membra e queste membra non hanno tutte la medesima funzione...
 
 
- Dottore della Chiesa, scrisse Introduzione alla vita devota:
 
Nella creazione Dio comandò alle piante di produrre i loro frutti, ognuna “secondo la propria specie” (Gn 1, 11). Lo stesso comando rivolge ai cristiani, che sono le piante vive della sua Chiesa, perché producano frutti di devozione, ognuno secondo il suo stato e la sua condizione.

La devozione deve essere praticata in modo diverso dal gentiluomo, dall’artigiano, dal domestico, dal principe, dalla vedova, dalla donna non sposata e da quella coniugata. Ciò non basta, bisogna anche accordare la pratica della devozione alle forze, agli impegni e ai doveri di ogni persona. Sarebbe conveniente se il vescovo volesse vivere in una solitudine simile a quella dei certosini? E se le donne sposate non volessero possedere nulla come i cappuccini? Se l’artigiano passasse tutto il giorno in chiesa come il religioso, e il religioso si esponesse a qualsiasi incontro per servire il prossimo com’è dovere del vescovo? Questa devozione non sarebbe ridicola, disordinata e inammissibile? Questo errore si verifica tuttavia molto spesso.
 
- Diventato vescovo, fu direttore spirituale di san Vincenzo de' Paoli.
 
 
- Più di dodici sono le congregazioni religiose fondate in seguito che presero il suo nome finalizzate all'educazione dei giovani, o delle famiglie; alla predicazione, all'assistenza degli ammalati e dei sordi, alla preghiera.
 

2Corinzi 9,10

Colui che somministra il seme al seminatore e il pane per il nutrimento, somministrerà e moltiplicherà anche la vostra semente e farà crescere i frutti della vostra giustizia.

*La Parola di Dio non si risolve in astrattismi fideistici inconcludenti; né nella vaghezza dell'approssimazione; e neppure nelle lotte ecclesiali che ripetono le divisioni del Secolo; e neanche nell'arte, per quanto alto possa esserne il livello, perché la Parola ha una valenza morale, non estetica. La Parola non è soggetta alla moda, né al senso comune, neppure ai piaceri psicologici o intelletivi, o della carne; non ha bisogno di un palcoscenico, né della politica, né dei sindacati, dei dei ricchi e neppure dei poveri... La Parola semplicemente "è" e non può non essere: tocca all'uomo conoscerla, innanzi tutto, poi decidere se seguirla o ignorarla. Sì perché la Bibbia ci insegna a vivere, non solo per una promessa escatologica di un paradiso lontano, ma già in questa dimensione che è il nostro quotidiano, se vivere in un inferno o cominciare a provare la gioia e la serenità di cui essa solo è garante.
 
 
Torna ai contenuti | Torna al menu