Giacomo Cusmano - Studi, musica e cultura

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Giacomo Cusmano

STORIA ALTERNATIVA 1
LA STORIA ALTERNATIVA*:
RODRIGO DI CORDOVA (... -837)
Due parole sull'Islamismo



Marco 4,21
Diceva loro: «Si porta forse la lampada per metterla sotto il moggio o sotto il letto? O piuttosto per metterla sul lucerniere?
 
Luca 8,16
Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la pone sotto un letto; la pone invece su un lampadario, perché chi entra veda la luce.
 
- Giacomo Cusmano nasce a Palermo.
 
- A tre anni perde la madre in una epidemia di colera. Sua sorella Vincenzina diventa l'educatrice dei fratelli più piccoli trasmettendo al piccolo Giacomo le virtù cristiane.


- Da bambino manifesta la sua attenzione per i poveri e i bisognosi come pure per l'ideale missionario.

- Attratto dall'ideale missionario, nel 1850 il giovane Giacomo stava per partire per diventare un missionario. Solo che non aveva detto nulla alla sua famiglia. Il fratello Pietro scopre i piani e va a prenderlo all'ultimo minuto sulla nave impedendogli la partenza.

- Nel 1851 inizia a studiare medicina e si laurea in Medicina e Chirurgia nel 1855 con il massimo dei voti. Per quattro anni esercita la professione medica a Palermo e a San Giuseppe Jato, dove la famiglia aveva una proprietà da lui amministrata.

- Noto per le cure gratuite in favore dei poveri, sente che non era sufficiente guarire i corpi della gente, bisognava fare qualcosa di più grande. Nel 1860 è ordinato sacerdote della diocesi di Palermo.

- Un giorno, durante la cena a casa dell'amico Michele De Franchis, nota come tutti i membri della famiglia, prima di iniziare a mangiare, prendevano un po' di cibo dai loro piatti e lo mettevano su un altro piatto posto al centro della tavola. Questo piatto era poi servito a un povero che bussava alla porta della famiglia De Franchis. Vedendo questo gesto P. Giacomo ha una brillante idea: e se tutti facessero così nella nostra città? Quanti poveri non si potrebbero aiutare! E associa questo boccone a quello eucaristico: la santa comunione che unisce nel Cristo Poveri e ricchi.


A partire da questa ispirazione dà vita all'opera che chiama "Boccone del Povero". 

- Vedendo l'entusiasmo e l'esempio di P. Giacomo molta gente comincia a seguirlo e ad aiutarlo, compresi molti sacerdoti palermitani.

- Per dare continuità al "Boccone del Povero", raduna le sue collaboratrici in una comunità religiosa, fondando così le Suore Serve dei Poveri. La vestizione delle Suore avviene il 23 maggio 1880. Poco tempo dopo, il 4 ottobre 1884, dona l'abito religioso ai Fratelli Servi dei Poveri e il 21 novembre 1887 organizza in maniera stabile i Missionari Servi dei Poveri. Apre ospedali, case per anziani poveri ed abbandonati e per orfani. Lo chiamano il "Padre dei Poveri".
 
- Il 14 marzo 1888, a soli 54 anni, muore a causa di una pleurite.
 
- L'Opera da lui fondata si estende attualmente. oltre che in Italia, in Romania, negli Stati Uniti, in Messico, in Brasile, nel Cameroun, nel Congo, in Uganda, nelle Filippine e in India.
 
Matteo 10,42
E chi avrà dato anche solo un bicchiere di acqua fresca a uno di questi piccoli, perché è mio discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».


*La Parola di Dio non si risolve in astrattismi fideistici inconcludenti; né nella vaghezza dell'approssimazione; e neppure nelle lotte ecclesiali che ripetono le divisioni del Secolo; e neanche nell'arte, per quanto alto possa esserne il livello, perché la Parola ha una valenza morale, non estetica. La Parola non è soggetta alla moda, né al senso comune, neppure ai piaceri psicologici o intelletivi, o della carne; non ha bisogno di un palcoscenico, né della politica, né dei sindacati, dei dei ricchi e neppure dei poveri... La Parola semplicemente "E'" e non può non essere: tocca all'uomo conoscerla, innanzi tutto, poi decidere se seguirla o ignorarla. Sì perché la Bibbia ci insegna a vivere, non solo per una promessa escatologica di un paradiso lontano, ma già in questa dimensione che è il nostro quotidiano, se vivere in un inferno o cominciare a provare la gioia e la serenità di cui essa solo è garante.

 
 
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