Ezechiele profeta - Studi, musica e cultura

Vai ai contenuti

Menu principale:

Ezechiele profeta

STORIA ALTERNATIVA 2
LA STORIA ALTERNATIVA*:
EZECHIELE PROFETA (VII/VI secolo a.C)
COLPA E PUNIZIONE. 
RAVVEDIMENTO E PERDONO
SEVERITA' E AMORE


- Ezechiele significa « fortezza di Dio », nacque in Palestina, nel periodo in cui sul trono di Roma sedeva Tarquinio Prisco e su quello di Babilonia Nabucodonosor (604-562). Fu della tribù di Levi, e come tale sacerdote.
            - Correvano allora tempi assai tristi per i Giudei. Anch'egli fu condotto esule a Babilonia nella prima deportazione del 597 con il re Jojakim. Allora gli esuli ricevevano ancora un trattamento di favore 
perché ostaggi, presso i quali Ezechia svolgeva la sua attività d sacerdote.
            - Il 586 vide la seconda deportazione con la distruzione di Gerusalemme, ma già nel 593 ebbe inizio il suo ministero profetico, all'età di circa 30 anni, e continuò per almeno ventidue anni lungo i quali Ezechiele fu la guida morale del suo popolo.
            - Ezechiele fu un grande annunziatore della parola di Dio: impavido e inflessibile contro gli Ebrei ostinati, non teme di svelare la venuta dei castighi di Dio per i perfidi suoi fratelli. Fino alla distruzione di Gerusalemme, infatti, annunzia i tremendi castighi di Dio contro il popolo eletto; poi i castighi contro le nazioni, ma, allo stesso tempo, è commosso, tanto che prima di annunziarli piange e fa lunghe penitenze.
Mi disse: «Figlio dell'uomo, io ti mando agli Israeliti, a un popolo di ribelli, che si sono rivoltati contro di me. Essi e i loro padri hanno peccato contro di me fino ad oggi. Quelli ai quali ti mando sono figli testardi e dal cuore indurito. (2, 3-4)
Poi soggiunse: «Figlio dell'uomo, ecco io tolgo a Gerusalemme la riserva del pane; mangeranno il pane a razione e con angoscia e berranno l'acqua a misura in preda all'affanno; così, mancando pane e acqua, languiranno tutti insieme e si consumeranno nella loro iniquità.(4, 16-17)
Così dice il Signore Dio: Questa è Gerusalemme! Io l'avevo collocata in mezzo alle genti e circondata di paesi stranieri. Essa si è ribellata con empietà alle mie leggi più delle genti e ai miei statuti più dei paesi che la circondano: hanno disprezzato i miei decreti e non han camminato secondo i miei comandamenti. Perciò, dice il Signore Dio: Poiché voi siete più ribelli delle genti che vi circondano, non avete seguito i miei comandamenti (5, 5-7)
Un terzo dei tuoi morirà di peste e perirà di fame in mezzo a te; un terzo cadrà di spada nei tuoi dintorni e l'altro terzo lo disperderò a tutti i venti e sguainerò la spada dietro di essi. Allora darò sfogo alla mia ira, sazierò su di loro il mio furore e mi vendicherò; allora sapranno che io, il Signore, avevo parlato con sdegno, quando sfogherò su di loro il mio furore. Ti ridurrò a un deserto, a un obbrobrio in mezzo alle nazioni che ti stanno all'intorno, sotto gli sguardi di tutti i passanti. Sarai un obbrobrio e un vituperio, un esempio e un orrore per le genti che ti circondano, quando in mezzo a te farò giustizia, con sdegno e furore, con terribile vendetta - io, il Signore, parlo. (5, 12-15)
            - Per amore di questo suo popolo esule ed abbandonato, operò anche dei miracoli. Come un giorno Mosè passò miracolosamente col suo popolo il Mar Rosso che nei suoi gorghi affogava l'esercito col Faraone, così Ezechiele coll'aiuto divino attraversò coi suoi protetti il Cobar, facendovi annegare i minacciosi Caldei dai quali erano inseguiti. Altra volta ottene una pesca miracolosa per sfamare il suo popolo.
            - Ezechiele annuncia soprattutto il perdono e la misericordia di Dio su chi lo teme  e segue la sua Parola:
io non godo della morte dell'empio, ma che l'empio desista dalla sua condotta e viva. Convertitevi dalla vostra condotta perversa!.. La giustizia del giusto non lo salva se pecca, e l'empio non cade per la sua iniquità se desiste dall'iniquità, come il giusto non potrà vivere per la sua giustizia se pecca... Se dico all'empio: Morirai, ed egli desiste dalla sua iniquità e compie ciò che è retto e giusto, rende il pegno, restituisce ciò che ha rubato, osserva le leggi della vita, senza commettere il male, egli vivrà e non morirà; nessuno dei peccati che ha commessi sarà più ricordato: egli ha praticato ciò che è retto e giusto e certamente vivrà. Eppure, i figli del tuo popolo vanno dicendo: Il modo di agire del Signore non è retto. È invece il loro modo di agire che non è retto!  Se il giusto desiste dalla giustizia e fa il male, per questo certo morirà. Se l'empio desiste dall'empietà e compie ciò che è retto e giusto, per questo vivrà. (33, 11-16)
Ezechiele 3,18
Se io dico al malvagio: Tu morirai! e tu non lo avverti e non parli perché il malvagio desista dalla sua condotta perversa e viva, egli, il malvagio, morirà per la sua iniquità, ma della sua morte io domanderò conto a te.

            - Dopo una vita così piena di meriti fu coronato dalla palma del martirio. Fu ucciso da un principe di Giuda da lui rimproverato per la sua idolatria.
            - Lo scopo di Ezechiele nelle sue profezie è duplice: prima della caduta di Gerusalemme intende esortare il popolo alla penitenza: dopo la caduta le sue parole si rivolgono a consolare gli esuli colla promessa della liberazione, del ritorno in patria e del regno messianico descritto con simboli meravigliosi.

La parola di Ezechiele è m0lto spesso oscura, per cui S. Girolamo lo chiama « Oceano delle scritture, labirinto dei misteri di Dio », ma la sua oscurità dipende dall'ardito simbolismo, diventa chiarezza davanti alla realtà del regno messianico (la Chiesa), da lui simboleggiato.


*La Parola di Dio non si risolve in astrattismi fideistici inconcludenti; né nella vaghezza dell'approssimazione; e neppure nelle lotte ecclesiali che ripetono le divisioni del Secolo; e neanche nell'arte, per quanto alto possa esserne il livello, perché la Parola ha una valenza morale, non estetica. La Parola non è soggetta alla moda, né al senso comune, neppure ai piaceri psicologici o intelletivi, o della carne; non ha bisogno di un palcoscenico, né della politica, né dei sindacati, dei dei ricchi e neppure dei poveri... La Parola semplicemente "E'" e non può non essere: tocca all'uomo conoscerla, innanzi tutto, poi decidere se seguirla o ignorarla. Sì perché la Bibbia ci insegna a vivere, non solo per una promessa escatologica di un paradiso lontano, ma già in questa dimensione che è il nostro quotidiano, se vivere in un inferno o cominciare a provare la gioia e la serenità di cui essa solo è garante.

 
 
Torna ai contenuti | Torna al menu