Giovanna de Chantal - Studi, musica e cultura

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Giovanna de Chantal

STORIA ALTERNATIVA 2
LA STORIA ALTERNATIVA*: SANTA GIOVANNA FRANCESCA DE CHANTAL (1572-1641)
Gli effetti della servitù al denaro  -  Gli effetti della servitù alla Parola
LA BIBBIA E IL DENARO:


LA SANTA

- Madre di sei figli e baronessa si prodiga tutta per la famiglia, a servizio del marito e apre la sua casa ai poveri e agli ammalati
- Alla morte del marito, a 29 anni non viene meno ai doveri di madre, ma le nuove circostanze nella casa del suocero e con un direttore spirituale poco lungimirante, la costringono in una condizione di profonda sofferenza spirituale.
- Nel 1604 conosce il vescovo Francesco di Sales e la sua vita ha una svolta decisiva.

- Nel 1610 lascia tutto ai figli  e in trent'anni di peregrinazioni fonda ottantasette case, con la nuova famiglia religiosa della Visitazione, a servizio dei malati e dei sofferenti.
 
Premessa:
 
Vigilate dunque attentamente sulla vostra condotta, comportandovi non da stolti, ma da uomini saggi; profittando del tempo presente, perché i giorni sono cattivi. Non siate perciò inconsiderati, ma sappiate comprendere la volontà di Dio. (Ef. 15-17)
L'attaccamento al denaro infatti è la radice di tutti i mali; per il suo sfrenato desiderio alcuni hanno deviato dalla fede e si sono da se stessi tormentati con molti dolori. (1Tim.6,10)
 
 
Il gioco d'azzardo

Ma voi, che avete abbandonato il Signore,
dimentichi del mio santo monte,
che preparate una tavola per Gad (=divinità della fortuna)
e riempite per Menì la coppa di vino, (=divinità del destino)
io vi destino alla spada;
tutti vi curverete alla strage,
perché ho chiamato e non avete risposto;
ho parlato e non avete udito.
Avete fatto ciò che è male ai miei occhi (Is. 65, 11-12)
 
Chi è avvezzo a rubare non rubi più, anzi si dia da fare lavorando onestamente con le proprie mani, per farne parte a chi si trova in necessità. (Ef.4,28)
 
Usura

Se il tuo fratello che è presso di te cade in miseria ed è privo di mezzi, aiutalo, come un forestiero e inquilino, perché possa vivere presso di te. Non prendere da lui interessi, né utili; ma temi il tuo Dio e fa' vivere il tuo fratello presso di te. Non gli presterai il denaro a interesse, né gli darai il vitto a usura. (Lev. 25,35-36)
 
...presta a usura ed esige gli interessi, egli non vivrà; poiché ha commesso queste azioni abominevoli, costui morirà e dovrà a se stesso la propria morte (Ez. 18-13)
 
Malgoverno dei politici
 
Si alzò un gran lamento da parte della gente del popolo e delle loro mogli contro i loro fratelli Giudei. Alcuni dicevano: «Noi, i nostri figli e le nostre figlie siamo numerosi; ci si dia il grano perché possiamo mangiare e vivere!». Altri dicevano: «Dobbiamo impegnare i nostri campi, le nostre vigne e le nostre case per assicurarci il grano durante la carestia!». Altri ancora dicevano: «Abbiamo preso denaro a prestito sui nostri campi e sulle nostre vigne per pagare il tributo del re. La nostra carne è come la carne dei nostri fratelli, i nostri figli sono come i loro figli; ecco dobbiamo sottoporre i nostri figli e le nostre figlie alla schiavitù e alcune delle nostre figlie sono già state ridotte schiave; noi non abbiamo via d'uscita, perché i nostri campi e le nostre vigne sono in mano d'altri». Quando udii i loro lamenti e queste parole, ne fui molto indignato. Dopo aver riflettuto dentro di me, ripresi duramente i notabili e i magistrati e dissi loro: «Dunque voi esigete un interesse da usuraio dai nostri fratelli?». (Neem. 5,1-6)
 
I suoi figli però non seguivano le sue orme, ma si lasciavano sviare dall'avidità, accettavano regali e pervertivano il giudizio. (1 Sam. 8-3) 
 
Prostituzione
 
Non darti alla gioia, Israele,
non far festa con gli altri popoli,
perché hai praticato la prostituzione,
abbandonando il tuo Dio,
hai amato il prezzo della prostituzione
su tutte le aie da grano. (Os.9,1)
Non profanare tua figlia, prostituendola, perché il paese non si dia alla prostituzione e non si riempia di infamie. (Lev. 19,29)
 
Ricchezze sulle sofferenze altrui

Mortificate dunque quella parte di voi che appartiene alla terra: fornicazione, impurità, passioni, desideri cattivi e quella avarizia insaziabile che è idolatria (Col. 3,5)
La vostra condotta sia senza avarizia; accontentatevi di quello che avete, perché Dio stesso ha detto: Non ti lascerò e non ti abbandonerò. (Eb. 13,5)
Chi cammina nella giustizia e parla con lealtà,
chi rigetta un guadagno frutto di angherie,
scuote le mani per non accettare regali,
si tura gli orecchi per non udire fatti di sangue
e chiude gli occhi per non vedere il male:
costui abiterà in alto.
(Is. 33,15)
 
I tuoi occhi e il tuo cuore,
invece, non badano che al tuo interesse,
a spargere sangue innocente,
a commettere violenza e angherie...
Sarà sepolto come si seppellisce un asino
(Ger.22,17-19)
 
Il vino è rissoso, il liquore è tumultuoso;
chiunque se ne inebria non è saggio. (Prov. 20,1)
 
Nessuno infatti tra loro era bisognoso, perché quanti possedevano campi o case li vendevano, portavano l'importo di ciò che era stato venduto e lo deponevano ai piedi degli apostoli; e poi veniva distribuito a ciascuno secondo il bisogno. (At. 4,34-35)

*La Parola di Dio non si risolve in astrattismi fideistici inconcludenti; né nella vaghezza dell'approssimazione; e neppure nelle lotte ecclesiali che ripetono le divisioni del Secolo; e neanche nell'arte, per quanto alto possa esserne il livello, perché la Parola ha una valenza morale, non estetica. La Parola non è soggetta alla moda, né al senso comune, neppure ai piaceri psicologici o intelletivi, o della carne; non ha bisogno di un palcoscenico, né della politica, né dei sindacati, dei dei ricchi e neppure dei poveri... La Parola semplicemente "è" e non può non essere: tocca all'uomo conoscerla, innanzi tutto, poi decidere se seguirla o ignorarla. Sì perché la Bibbia ci insegna a vivere, non solo per una promessa escatologica di un paradiso lontano, ma già in questa dimensione che è il nostro quotidiano, se vivere in un inferno o cominciare a provare la gioia e la serenità di cui essa solo è garante.
 
 
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