Francesco da Paola e Laura Evangelista Alvarado Cardozo - Studi, musica e cultura

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Francesco da Paola e Laura Evangelista Alvarado Cardozo

STORIA ALTERNATIVA 2
LA STORIA ALTERNATIVA*:
FRANCESCO DA PAOLA (1416-1507)
LAURA EVANGELISTA ALVARADO CARDOZO (1875-1967)
I PRODIGI DELL'AMORE



- A tredici anni apprese dai Francescani i primi rudimenti della scienza, e incominciò a praticar quella vita austera, che continuò poi per tutta la vita. A soli quindici anni, col consenso dei genitori, si ritirò in solitudine non molto lontano dalla patria. Il suo letto era la nuda tèrra, il suo cibo le erbe che crescevano d'intorno, e l'abito un sacco grossolano, che nascondeva un ruvido cilicio.
            - Non aveva ancora vent'anni quando gli si aggiunsero altre persone desiderose di vivere sotto la sua direzione. Allora il Santo uscì dalla solitudine, edificò nei dintorni di Paola una chiesa con un monastero ponendo le fondamenta del suo ordine, che per umiltà volle chiamare dei « Minimi ».
            
- I prodigi poi che Iddio moltiplicava a mezzo del suo fedele servo eccitavano l'universale ammirazione, tanto che Papa Paolo II mandò un suo legato a verificare se era vero quello che si raccontava di lui.
            - Il re di Francia Luigi XI, essendo ammalato, volle presso di sè S. Francesco. Arrivato presso il re, lo indusse a rassegnarsi al volere di Dio e lo dispose a ben morire. Molto fu amato da Luigi XI, che favorì grandemente la diffusione dei Minimi in Francia.
            - Francesco visse ancora parecchi anni: quando fu avvertito esser prossimo il giorno della sua morte, si dispose al grande passo con tre mesi di ritiro in cella. Morì a novantun anni. Il suo corpo, rimasto per undici giorni insepolto, emanava un profumo celeste.
 
Matteo 17,20
Ed egli rispose: «Per la vostra poca fede. In verità vi dico: se avrete fede pari a un granellino di senapa, potrete dire a questo monte: spostati da qui a là, ed esso si sposterà, e niente vi sarà impossibile.




            - Nacque in Venezuela. Laura frequentò le scuole della città, distinguendosi per l'intelligenza precoce e l'ottimo carattere. Giovanissima confidò al suo parroco e direttore spirituale, don Justo l'ardente desiderio di farsi suora di clausura, ma per la mancanza di conventi di clausura in Venezuela, Laura dovette accantonare la sua aspirazione.
            - Entrò allora volontaria nell'ospedale che Don Vicente aveva aperto un piccolo ospedale a Maracay, per soccorrere gli abitanti colpiti da un'epidemia di vaiolo. Laura prestò servizio in questo luogo, spendendo tutte le sue energie per quasi nove anni con alcune amiche. Il gruppo di volontarie prese il nome di “Samaritane”: Laura ne fu la direttrice.
            Nel 1901 nacque la congregazione delle Suore Ospitaliere di Sant’Agostino per l'assistenza e alla cura dei malati, degli orfani e degli anziani.
di cui Laura divenne suor Maria di San Giuseppe e fu nominata prima superiora.
            - Madre Maria di San Giuseppe percorse quasi tutto il territorio del Venezuela, fondando più di trentacinque case per i poveri. Era infatti solita dire alle sue figlie: I rifiutati da tutti, quelli sono i nostri; quelli che nessuno vuole sono i nostri.
            - Le sue giornate erano dedicate alla cura dei poveri e delle bambine. Trascorreva lunghe ore in adorazione davanti al Tabernacolo, da cui traeva la forza da mettere poi al servizio dei bisognosi.

            -Nel 1967, da tempo malata, madre Maria di San Giuseppe ebbe una trombosi. Rese quindi l’anima a Dio. I funerali furono una vera apoteosi.  Nel 1994 i suoi resti mortali, riesumati per la ricognizione canonica, furono trovati incorrotti.
 
1Corinzi 15, 53-56
È necessario infatti che questo corpo corruttibile si vesta di incorruttibilità e questo corpo mortale si vesta di immortalità. Quando poi questo corpo corruttibile si sarà vestito d'incorruttibilità e questo corpo mortale d'immortalità, si compirà la parola della Scrittura: La morte è stata ingoiata per la vittoria. Dov'è, o morte, la tua vittoria? Dov'è, o morte, il tuo pungiglione?  Il pungiglione della morte è il peccato...
 
Luca 16,31
Abramo rispose: Se non ascoltano Mosè e i Profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti saranno persuasi».




*La Parola di Dio non si risolve in astrattismi fideistici inconcludenti; né nella vaghezza dell'approssimazione; e neppure nelle lotte ecclesiali che ripetono le divisioni del Secolo; e neanche nell'arte, per quanto alto possa esserne il livello, perché la Parola ha una valenza morale, non estetica. La Parola non è soggetta alla moda, né al senso comune, neppure ai piaceri psicologici o intelletivi, o della carne; non ha bisogno di un palcoscenico, né della politica, né dei sindacati, dei dei ricchi e neppure dei poveri... La Parola semplicemente "E'" e non può non essere: tocca all'uomo conoscerla, innanzi tutto, poi decidere se seguirla o ignorarla. Sì perché la Bibbia ci insegna a vivere, non solo per una promessa escatologica di un paradiso lontano, ma già in questa dimensione che è il nostro quotidiano, se vivere in un inferno o cominciare a provare la gioia e la serenità di cui essa solo è garante.
 
 
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